La consultazione nazionale sul RAV Infanzia 2016: il punto di partenza

A distanza di pochi mesi dalla nota MIUR prot. n. 9644 del 25 agosto 2016 con la quale il Ministero ha affidato all'INVALSI la gestione operativa del questionario di consultazione sul RAV Infanzia, ne sono stati presentati gli esiti. La Presidente dell'INVALSI ha giustamente ribadito, nella presentazione del rapporto, che "il RAV Infanzia si inquadra nell’ambito delle iniziative collegate a tre innovazioni essenziali introdotte nel sistema scolastico negli ultimi anni: le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di Istruzione (MIUR, 2012); il Regolamento 80/2013 sul SNV; la Legge 107/2015, che al comma 181 e) prevede, l’istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino a sei anni". La Consultazione nasce, dunque, dall’esigenza di "coprire" l’intero percorso scolastico (dall'infanzia all'istruzione secondaria di secondo grado), anche sulla base di quanto previsto dai commi 5-7 della Legge 107/2015 in merito all'autonomia scolastica e all'offerta formativa. È, perciò, evidente che il segmento dell'Infanzia non solo non può essere escluso dal processo di autoanalisi e di autovalutazione, ma che, a nostro avviso, debba costituire la base per la costruzione di un'identità di istituto realmente organica. Una delle maggiori complessità degli istituti comprensivi consiste, infatti, proprio nella integrazione tra i diversi cicli di istruzione che convivono sotto il medesimo codice ministeriale, ma la cui definizione identitaria spesso propone una visione segmentata, ordinata per cicli giustapposti. Quali i dati più significativi che emergono dalla Consultazione nazionale? Dal 15 al 30 settembre 2016, le scuole hanno avuto la possibilità di rispondere alla Consultazione Nazionale, con assistenza fino al 17 ottobre. Il tasso di compilazione è stato elevato (68,7%), con oltre il 50% delle scuole che ha letto collegialmente il RAV e che lo percepisce collegato in maniera strategica con le Indicazioni nazionali 2012, con il PTOF e con il PDM. Il 34,2% delle scuole ritiene che il RAV Infanzia abbia lo scopo di migliorare la qualità di tutte le scuole, mentre il 25,7% ritiene che lo scopo sia il monitoraggio del livello della qualità del "sistema Infanzia". Un dato significativo viene dalle scuole (15,8%) per le quali il RAV Infanzia viene ritenuto uno strumento adatto ad aumentare la visibilità del scuola Infanzia all'interno del sistema scolastico e all'interno degli Istituti Comprensivi. Le parti del RAV sono state considerate in maniera complessivamente positiva da oltre il 90% delle scuole, come altrettanto unanimemente e emerge l'esigenza di formazione all’autovalutazione. Oltre il 95% delle scuole ha dichiarato di utilizzare strumenti di documentazione e di valutazione per rilevare i progressi degli alunni nel passaggio dall’infanzia alla primaria: tali strumenti sono però, nel 60% dei casi, home made e perciò privi di validazione, sebbene utili per la comunicazione con le famiglie. Vale la pena ricordare che la consultazione si è svolta su base volontaria, sollecitata da un'ampia campagna di comunicazione da parte dell'INVALSI e del MIUR. Dunque, l'estesa partecipazione delle scuole rappresenta un primo obiettivo raggiunto, al quale affiancare anche quello della altrettanto grande raccolta di opinioni in ordine proprio alla versione del RAV. In questo modo l'INVALSI è riuscito a raccogliere suggerimenti per il miglioramento del RAV allo scopo di apportare modifiche e "tarare l'azione sperimentale successiva". Le ottantuno pagine del Rapporto sulla Consultazione restituiscono tutti gli elementi di analisi attraverso grafici e tabelle che presentano con immediata evidenza le risposte e i pareri delle scuole e presentano anche indicazioni di approfondimento per la sperimentazione RAV Infanzia per il 2017. Dunque, il processo di autovalutazione del sistema scolastico italiano procede e si arricchisce anche del prezioso apporto fornito dal segmento dell'Infanzia che, come è emerso dalla Consultazione volontaria, ha espresso in maniera inequivocabile e precisa l’esigenza di esserne parte attiva e sempre più consapevole.

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