Il secondo ciclo della ricerca International Civic and Citizenship Education Study 2016 della IEA: le competenze degli studenti italiani

I risultati dell’indagine internazionale sull’Educazione civica e alla cittadinanza e buone prassi delle scuole (ICCS 2016), presentati dall’INVALSI nel corso di una giornata di approfondimento, hanno restituito un quadro molto significativo delle conoscenze e delle competenze maturate dagli studenti italiani frequentanti la classe terza della scuola secondaria di primo grado.

L’annualità 2016 è il secondo ciclo dell’indagine ICCS promosso dalla associazione indipendente International Association for the Evaluation of Educational Achievement (IEA), costituita da centri di ricerca per le Scienze dell’Educazione afferenti ad oltre 50 nazioni. La IEA ha sede ad Amsterdam e conduce ricerche comparative internazionali nel campo della valutazione. Nel caso specifico, l’obiettivo postosi dall’indagine ICCS 2016 della IEA ha avuto come focus la cittadinanza attiva e il modo in cui le scuole preparano gli studenti al ruolo di cittadini in società democratiche. L’Italia è tra le nazioni che hanno aderito anche al primo ciclo di ICCS, svoltosi nel 2009.

In Italia le dimensioni dell’indagine ICCS 2016 sono state contenute dato che sono stati coinvolti circa 3500 studenti all’ottavo anno di scolarità (classe terza della scuola secondaria di primo grado); il livello internazionale ha registrato la partecipazione di circa 23 nazioni e della regione Nord Reno – Vestfalia (Germania), con oltre 94mila studenti, 37mila docenti - indipendentemente dalla disciplina insegnata e dalla classe sorteggiata per la partecipazione - e 3.800 dirigenti scolastici. Il coinvolgimento di docenti afferenti a diverse discipline è dovuto al carattere trasversale dell’educazione civica e alla cittadinanza rispetto ai singoli ambiti disciplinari.

Il quadro teorico di riferimento, comprendente non solo la trasmissione di conoscenze e di abilità, evidenzia anche un lavoro finalizzato a favorire la partecipazione sociale e attiva, oltre che a formare gli atteggiamenti degli studenti. Dunque, in tale ottica, al questionario centrato sugli aspetti più strettamente cognitivi connessi alla valutazione dei livelli di competenza in educazione civica e alla cittadinanza, è stato sviluppato un questionario ad hoc per rilevare informazioni concernenti opinioni, comportamenti e atteggiamenti degli studenti in relazione ai valori e al sistema di norme e di regole che caratterizzano le società democratiche. L’indagine ha tenuto conto dei contesti e dei numerosi fattori di sfondo (individuo, famiglia, località, nazione) che possono incidere sullo sviluppo del ruolo attivo di cittadinanza.

Quali sono i risultati degli studenti italiani nella scala cognitiva relativa alle conoscenze civiche?

Innanzitutto va specificato che tale scala è caratterizzata da una media con un valore di 500 ed una deviazione standard di 100. Sulla base di tale scala gli studenti italiani ottengono il punteggio di 524 che è significativamente superiore alla media internazionale, superati soltanto dai coetanei della Danimarca, di Taipei Cinese, della Svezia e della Finlandia. Rispetto al ciclo ICCS 2009 in cui è stato conseguito il punteggio di 531, gli studenti italiani non si sono discostati in maniera statisticamente significativa e si conferma, altresì, che il 99% di essi raggiunge il livello minimo di competenza (livello D), contro il 97% della media internazionale.

Quali, invece, le percezioni e gli atteggiamenti degli studenti italiani rispetto a questioni civiche e politiche strettamente europee?

Gli studenti europei, compresi quelli italiani, dimostrano di avere un forte senso di identità rispetto al continente in cui vivono e studiano, confermando il trend positivo riscontrato già in ICCS 2009. Per quel che concerne l’Italia, il punteggio appare, anche in questo caso, significativamente superiore alla media internazionale (Italia: 54 -media internazionale: 53) ed è identico a quello ottenuto nell’indagine precedente.

I risultati analitici saranno pubblicati da INVALSI, tuttavia già questi primi punteggi generali sono di assoluto interesse, non solo per la scuola. Infatti, la conferma di un approccio attivo da parte degli studenti italiani viene confermato, ad esempio, anche dalla percentuale di quanti dichiarano di guardare la televisione per informarsi sulle notizie nazionali ed internazionali: 74% (ICCS 2009: 78%). Anche la percentuale dei docenti italiani che dichiarano di sentirsi molto/abbastanza preparati ad insegnare argomenti e competenze di cittadinanza è molto positiva: 91% (media internazionale: 73%).

Dunque, l’humus culturale e scolastico in Italia, stando ai risultati dell’indagine ICCS 2016, appare pronto per una didattica che metta al centro le competenze di Cittadinanza e Costituzione. L’inserimento, nel colloquio del nuovo esame della secondaria di I grado, della ‘messa a fuoco’ di tali competenze è più che mai coerente con questa direzione, dato che le attività svolte nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione sono oggetto di valutazione (D. Lgs. 62/2017, art. 2, c. 4 e art. 8, c. 5). Resta sottinteso che tali attività devono dispiegarsi lungo l’intero arco del primo ciclo di istruzione e che, proprio in virtù della loro ‘trasversalità, possono effettuarsi anche in ambito non necessariamente curricolare.

 

Diventa dunque sempre più necessario ed urgente proseguire sul percorso intrapreso ormai da tempo sullo sviluppo delle competenze-chiave di cittadinanza, a partire anche dalla scuola dell’infanzia.


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