I RISULTATI DELLA RILEVAZIONE INTERNAZIONALE OCSE PISA 2015: I DATI ITALIANI

I risultati del sesto ciclo dell'indagine internazionale PISA (Programme for International Student Assessment) sono stati presentati, insieme ai risultati delle rilevazioni IEA TIMSS & TIMSS ADVANCED, durante una densa sessione di lavori, svoltasi il 6 dicembre presso il Liceo Classico "Ennio Quirino Visconti" di Roma. Le indagini PISA si svolgono con cadenza triennale e si estendono su campione internazionale di amplissima portata (72 nazioni partecipanti di cui 35 appartenenti all’OCSE, per un totale di circa 540.000 studenti coinvolti); l'obiettivo principale di tale rilevazione riguarda le competenze degli studenti quindicenni in Lettura, Matematica e Scienze. Ogni rilevazione è costituita da un dominio principale d’indagine e da due domini minori: nel ciclo 2015 quello principale, come nel 2006, ha riguardato le Scienze. È bene precisare, però, che le prove sono state "costruite" per verificare la "capacità di affrontare questioni scientifiche e di discutere idee in rapporto alle scienze per affrontare un ragionamento argomentato", non per verificare conoscenze disciplinari. In tale prospettiva, la costruzione delle prove è stata estremamente accurata e centrata a selezionare i nodi epistemologici dell’ambito disciplinare in questione. Nel 2015 la somministrazione delle prove cognitive (ovunque della durata di 2 ore) e dei questionari di sfondo è stata realizzata interamente in forma telematica (computer based): sulla base di tale significativo cambiamento e per l’impatto che tale pratica comporta si può affermare che l’edizione PISA 2015 è identificabile come PISA 2.0. Le nazioni partecipanti possono aderire anche ad opzioni internazionali, oltre alle prove cognitive e ai questionari di sfondo. L'Italia, che ha preso parte alle rilevazioni fin dal primo ciclo svoltosi nel 2000, ha partecipato ai seguenti domini ed argomenti di sfondo in PISA 2015: 1. Domini cognitivi: Lettura, Matematica, Scienze (dominio principale), Financial Literacy (opzionale). 2. Informazioni di sfondo: Questionario studente (comprese le componenti opzionali sulla carriera scolastica) e sulle TIC, Questionario scuola (rivolto ai Dirigenti scolastici), Questionario docente, opzionale (rivolto sia ai docenti di Scienze sia di altre discipline), Questionario genitori (opzionale). 3. Campione studenti livello 10: per la prima volta l'Italia ha partecipato con un campione aggiuntivo di studenti che frequentano il secondo anno della scuola secondaria di secondo grado. Il campione studenti è stato stratificato per area geografica e per tipologia di istruzione, compresi i Centri di formazione professionale e le scuole secondarie di primo grado. I dati italiani sono stati rilevati su un campione di 11.583 studenti distribuiti in 474 scuole partecipanti, distribuite in maniera omogenea per tipologia sull’intero territorio nazionale. I risultati in SCIENZE I risultati italiani hanno raggiunto un punteggio medio pari a 481 punti, significativamente inferiore di 13 punti alla media OCSE (493 punti): in tal modo la posizione occupata dall’Italia nel ranking internazionale si stabilizza tra la 26^ e la 28^ posizione rispetto ai paesi OCSE, tra la 32^ e la 36^ rispetto a tutte le nazioni partecipanti. I nostri studenti non fanno registrare differenze significative rispetto ai loro coetanei della Federazione Russa, del Lussemburgo, dell'Ungheria, della Lituania e della Croazia; un punteggio medio significativamente inferiore viene registrato, purtroppo, rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea. Rispetto alla rilevazione PISA 2006, l'Italia ha fatto registrare un miglioramento rispetto all'Islanda e alla Repubblica Slovacca, mentre si è rilevato un decremento rispetto al Portogallo. Tuttavia, è importante sottolineare che nella ‘tornata’ del 2015 delle rilevazioni OCSE si rileva una sensibile riduzione del divario tra il risultato conseguito dagli studenti italiani e la media dei paesi OCSE. Anche le indagini PISA fanno emergere il divario Nord-Sud: in media le regioni del Nord hanno mostrato un rendimento superiore sia alle regioni del Centro e del Mezzogiorno con le isole, sia rispetto al dato nazionale. A livello di tipologia di istruzione il rendimento migliore, a livello nazionale, è conseguito dai Licei, a seguire dagli Istituti Tecnici e dopo ancora dagli Istituti Professionali, mentre i centri di formazione professionale, così come nelle rilevazioni del 2012, non hanno conseguito risultati significativamente diversi da questi ultimi. I risultati in LETTURA I risultati italiani hanno raggiunto un punteggio medio pari a 485 punti, significativamente inferiore di 8 punti al dato OCSE (493 punti): l'Italia non differenzia significativamente da Israele, dal Lussemburgo, dall'Islanda, dall'Austria, dalla Croazia, dalla Repubblica Ceca, dalla Lettonia e dalla Svizzera. Tra le nazioni europee i nostri studenti hanno ottenuto un punteggio superiore alla Bulgaria, Romania, Repubblica Slovacca, Grecia e Lituania. Il dato positivo si riscontra nella percentuale di studenti che raggiunge il livello minimo di competenze (livello 2), leggermente superiore rispetto alla media OCSE (25 vs. 23); la percentuale che si attesta al di sotto di tale livello non fa rilevare scostamenti rispetto alla media internazionale, mentre la percentuale di studenti che si collocano nelle fasce più elevate è inferiore rispetto al dato internazionale (6 vs. 8). È altresì importante evidenziare che, relativamente ai cicli precedenti delle rilevazioni OCSE, il dato italiano del 2015 non ha fatto registrare variazioni notevoli, soprattutto rispetto al ciclo del 2012; tuttavia, confrontando i risultati del 2006, si può rilevare un sensibile miglioramento di ben 16 punti. Anche per Lettura le indagini PISA confermano il gap tra Nord e Sud ed anche a livello di tipologia di istruzione il rendimento migliore come per i risultati di Scienze, a livello nazionale, viene raggiunto dai Licei, a seguire dagli Istituti Tecnici, dopo ancora dagli Istituti Professionali e dai centri di formazione professionale. I risultati in MATEMATICA Un dato positivo viene rilevato per quanto riguarda il punteggio medio in Matematica che, per gli studenti italiani, è pari alla media internazionale (490), al pari di Svezia, Lussemburgo, Repubblica Ceca, Portogallo, Spagna, Austria e Francia. Punteggio medio superiore è stato conseguito dall'Italia rispetto all’Ungheria, Grecia, Repubblica Slovacca, Lettonia, mentre un punteggio medio inferiore rispetto alla Polonia, Danimarca, Belgio, Irlanda, Estonia, Paesi Bassi, Germania, Slovenia, Finlandia. I risultati di PISA 2015 mostrano un consolidamento del miglioramento dei risultati ottenuti nelle edizioni precedenti ed anche un miglioramento significativo, in confronto a PISA 2003 e PISA 2006, di 24 e 28 punti rispettivamente, mentre non vi sono variazioni significative rispetto al 2009 e al 2012. Infine, per quanto riguarda il confronto nazionale, anche per Matematica viene confermato il costante e drammatico gap tra Nord e Sud ed il divario, altrettanto impressionante, tra i Licei e le altre tipologie di Istituti. Un dato di sostanziale omogeneità riguarda, invece, i risultati conseguiti dalle scuole private e quelli conseguiti dalle scuole pubbliche: su questo aspetto sarebbe interessante avviare uno studio comparativo su aspetti prevalentemente didattici, già a partire dal primo ciclo dell’istruzione. Un altro punto molto interessante di riflessione riguarda gli immigrati nelle scuole: la loro presenza non costituisce un fattore da associare a risultati più scadenti nelle rilevazioni PISA 2015. Le ricerche comparative internazionali svolte da quindici anni sembrano far emergere meglio cosa si debba intendere per scuola equa e di qualità: una Scuola che riserva molta attenzione e cura agli studenti più deboli, ma che, nel contempo, non perde di vista la promozione delle eccellenze. Tuttavia, il forte e consolidato divario esistente in Italia tra l'istruzione liceale e quella tecnico-professionale rappresenta una delle criticità sulla quale è urgente intervenire per tentare di intraprendere un percorso che conduca ad una reale equità di risultati tra le diverse tipologie di indirizzi nell’istruzione secondaria di secondo grado.